Non c'è da vergognarsi a dire -da scrittore- che piace essere letti. Non solo citati, ma veramente letti da lettori autorevoli, in grado di spiegare allo stesso autore qualcosa che è implicito nel suo testo, ma di cui non aveva chiara consapevolezza.
E' la sensazione che provo leggendo questo commento al mio libro di Gianfranco Dioguardi.
Mi ritrovo nella sua sintesi delle tesi che cerco di esporre. Ma anche quando sottolinea una mia frase apparentemente marginale: "sui banchetti di libri usati si trovano spesso impagabili perle".
Perché ognuno di noi è allo stesso tempo più persone. Se non fossi anche uno scrittore che scrive d'altro -di cultura e letteratura ispanoamericana, per esempio- non avrei lo sguardo abbastanza libero, non potrei guardare 'da fuori' il mondo del management.
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