L'analista finanziario studia e analizza l'azienda al fine di stabilirne lo stato di salute, definirne la struttura, la redditività e valutare le prospettive economiche. Gli indirizzi strategici, le scelte organizzative, investimenti e priorità, tutto dipende dalla voce dell’analista-oracolo.
Forse tutto nasce da una reciproca comprensione: meschino e ingrato il ruolo dell’analista: fare le pulci in casa altrui, decidere altrui destini in base a miseri e poveri, semplificanti indicatori; meschino e ingrato il ruolo del manager che deve chiedere all’analista il permesso per fare ciò che ritiene giusto fare in casa propria. Di qui, può darsi, la reciproca indulgenza. Di qui la disponibilità a tener conto dell’altrui punto di vista.
Forse tutto nasce dalla reale o apparente debolezza del manager – che l’analista pensa di far su come vuole. O forse è sta tutto nell’abilità del manager: apparire debole e accondiscendente. Forse tutto dipende da coincidenze, comuni hobby o vicinanze culturali.
Forse dipende al fatto che l’analista riconosce a quel manager il tocco magico: la capacità di uscire comunque dalle impasse, l’intuito o la fortuna o il coraggio.
Fatto sta che il-cocco-dell'analista è baciato dalla sorte. Va a genio all’analista, che è quindi disposto ad ascoltarlo. I bilanci ed i conti talvolta non parlano chiaro o non buttano bene. Ma il-cocco-dell’analista ha buon gioco, perché le sue ragioni e le sue dichiarazioni –anche se scarsamente documentate, anche se per nulla evidenti rispetto alle universali metriche della finanza– vengono prese in considerazione.
Il vantaggio competitivo di cui gode il Cocco-dell’analista rispetto ad ogni altro manager, sia una correttissimo Manager-come-si-deve, sia un Complice o un Miracolato, il vantaggio competitivo è enorme. Il Cocco-dell’analista può permettersi di sbagliare, e quindi di rischiare. Il Cocco-dell’analista può permettersi di andare oltre gli obiettivi che interessano immediatamente alla Finanza. Se la Finanza bada non solo alle chiusure trimestrali, ai bilanci e agli indicatori fondamentali, se la Finanza si fida del manager, il manager può tornare a svolgere il suo ruolo più pieno, può investire, può cercare lo sviluppo, può valorizzare nel tempo le risorse dell’azienda.
Triste dover osservare come il manager debba essere Cocco-dell’analista per agire con libertà.
Il Cocco-dell’analista vive però sul filo del rasoio: il tocco magico può essere perso, e gli analisti possono cambiare. Il successo può rapidamente trasformarsi in cattiva fama. La carriera è soggetta al volubile giudizio dell’analista, ma intanto, con un po’ di attenzione, può essere colto in momento di vacche grasse, e può essere sfruttata la buona fama.
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